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Eccellenza Reverendissima Arcivescovo Metropolita di Napoli, Mons. Domenico Battaglia,
Ἱερώτατε Μητροπολῖτα Ἰταλίας κ. Πολύκαρπε,
Cari Relatori,
Eminenze, Eccellenze, Illustri Autorità,
Distinti Ospiti,
Fratelli e Sorelle,
È con sentimenti di gratitudine al Signore che abbiamo accolto l’invito per portare un breve saluto e aprire i lavori di questo interessante Convegno, intitolato: “La Liturgia, segno del cammino di unità nella Chiesa Sinodale”.
In un tempo in cui la nostra Sorella Chiesa Romano-Cattolica vive il momento di grazia del cammino sinodale, inteso come il camminare insieme nel discernimento e nella ricerca della volontà di Dio come comunità cristiana, l’approcciarsi alla Liturgia, come segno di unità, ci fa tornare in mente le parole di San Giovanni Crisostomo contenute nel commento al primo versetto del Salmo 149. In forma completa essa suona nei seguenti termini: “Ἐκκλησία γάρ συστήματος καί συνόδου ἐστὶν ὄνομα”, che potremmo tradurre in modo traslato con “La Chiesa, infatti, è nome per un cammino insieme e dove tutto sta insieme in armonia”.
Dentro questo cammino e nell’armonia delle cose di Dio la Liturgia manifesta l’unità tra il Primus ed i molti, tra Dio ed i credenti ma anche tra i molti e Dio stesso, secondo il concetto di sinodalità della Chiesa Antica. Infatti, nella antica tradizione liturgica, in vigore nella Chiesa Ortodossa, è impossibile celebrare la Liturgia senza il popolo, ma è anche impossibile celebrare la Liturgia senza il sacerdote. Così la Liturgia insegna il vero rapporto tra persona e comunità, tra ogni membro e con tutto il corpo.
Vera unità tra il Cristo-Dio e la Comunità degli uomini, la Chiesa si compie e si manifesta nell’Eucaristia, perché “la Chiesa – scrive Evdokimov – è là dove la Eucaristia è celebrata”.[1] Nella Liturgia di San Giovanni Crisostomo, si prega nelle litanie “per l’unione di tutti”, ma la forza di questa invocazione non si limita ad un sterile richiamo di unione; essa coinvolge “la pace del mondo intero” e la “stabilità delle Sante Chiese di Dio”, perché il camminare assieme percepisce in sé lo stare tutto in armonia.
Cammino di unità nella liturgia, nella sua massima espressione è l’unione teandrica del Figlio di Dio, Dio e Uomo, che nell’Eucaristia, comunione e sinergia divino-umana, realizza la manifestazione definitiva di Dio in Cristo. A tal proposito scrive il noto teologo John Meyendorff: “Ogni chiesa locale dove si celebri la divina liturgia dell’Eucaristia ha le caratteristiche della vera chiesa di Dio: unità, santità, cattolicità e apostolicità. Queste caratteristiche non possono appartenere a nessuna assemblea umana: esse sono i segni escatologici donati a una comunità dallo Spirito di Dio”.[2]
Sorelle e Fratelli nel Signore,
Ammirando il programma di questo convegno, non possiamo che felicitarci con la Direzione del progetto e con il Comitato scientifico che lo ha pensato, perché esso ha la capacità di porre all’attenzione della Chiesa tutta, la forza del carisma dell’unità, declinato attraverso la Liturgia, il Mistero Trinitario e la Sinodalità, ma anche nel cammino intrapreso dalle nostre Chiese per ricomporre l’unità visibile del Corpo di Cristo, alla luce della storia che Chiese e popoli del Mediterraneo hanno vissuto assieme nei secoli.
Voglia il Signore che è sempre tra noi, benedire questi lavori a gloria del Suo Nome e per la Sua Chiesa.
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1. P. Evdokimov. L’Ortodossia. Il Mulino
2. J. Meyendorff. La Teologia Bizantina. Marietti