+ B A R T O L O M E O
PER MISERICORDIA DI DIO
ARCIVESCOVO DI COSTANTINOPOLI – NUOVA ROMA
E PATRIARCA ECUMENICO
A TUTTO IL PLEROMA DELLA CHIESA
GRAZIA E PACE
DAL SIGNORE E SALVATORE NOSTRO GESU’ CRISTO
E DA PARTE NOSTRA PREGHIERA, BENEDIZIONE E PERDONO
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Onorabilissimi Fratelli Vescovi e Figli benedetti nel Signore,
La grazia del Dio dell’amore ci ha di nuovo degnati di entrare nel periodo del Triodion di compunzione benefico per l‘anima e di giungere alla Santa e Grande Quaresima, allo stadio pieno di doni che provengono dall’alto e di letizia per la croce e la resurrezione delle lotte ascetiche. Durante questo periodo benedetto si rivelano chiaramente la ricchezza spirituale e il dinamismo della vita ecclesiastica e la ascesa salvifica di tutte le sue manifestazioni.
Abbiamo imparato molte cose, ad esempio, dall’orgoglio cieco e autogiustificante del Fariseo, dal moralismo arido e della durezza di cuore del figlio maggiore della parabola del figliol prodigo, dalla insensibilità e condanna di quelli che rimasero noncuranti dei “fratelli più piccoli” del Giudice, gli affamati, assetati, stranieri, ignudi, malati e in carcere. Si è manifestato in tutti noi il valore e la forza della umiltà e della conversione, del perdono e della misericordia, atteggiamenti, alla cui coltivazione ci chiama con enfasi la Chiesa nel periodo che sta per iniziare.
La Santa e Grande Quaresima è un tempo propizio di purificazione ed esercizio spirituale, di anima e corpo, che si compiono, come abbiamo ascoltato nel passo evangelico appena letto, attraverso il digiuno, il quale non si può osservare “per essere ammirati dagli uomini”, come anche attraverso il perdono verso i fratelli: “Se voi rimetterete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste le rimetterà anche a voi” (Mt. 6,14). D’altra parte, questo lo confessiamo ogni giorno nella preghiera del Signore con il “come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Mt. 6,12).
Ieri, nel sabato dei Latticini, la Chiesa ha onorato la memoria dei santi uomini e donne che hanno brillato nella ascesi. I Santi non sono solo modelli dei fedeli nella buona lotta della vita in Cristo e per Cristo, ma anche compagni di viaggio, amici e soccorritori nella corsa ascetica del digiuno, della conversione e dell’umiltà. Non siamo soli nel nostro sforzo, ma abbiamo Dio che ci si compiace e che ci benedice e soccorritori i Santi e i Martiri, mediatrice per tutti noi presso il Signore, la Madre di Dio, prima tra i Santi. La santità è una prova della forza della grazia di Dio e della collaborazione dell’uomo, nella Chiesa, attraverso la partecipazione ai sacri misteri e la osservanza dei divini precetti. Non esiste “devozione gratuita” e “Cristianesimo facile”, né “porta larga” e “via spaziosa” che conducono al Regno celeste. (cfr. Mt. 7, 13-14).
La Chiesa continuamente ci rammenta che la salvezza non è individuale, ma un evento ecclesiastico, una lotta comune. Durante la Santa e Grande Quaresima che Dio adombra, si rivela il significato decisivo attraverso la vita spirituale del fedele, della partecipazione alla vita della comunità, nella famiglia cristiana, nella parrocchia o, analogamente, nel cenobio monastico. Desideriamo valorizzare il funzionamento della famiglia cristiana come comunità di vita per vivere la spiritualità della Grande Quaresima. Il Santo predecessore della nostra Modestia, Giovani Crisostomo, chiamava la famiglia “piccola Chiesa”. Veramente, nella famiglia si realizza il farsi chiesa della nostra esistenza, si sviluppa il senso del carattere sociale e comunitario della vita umana e della vita in Cristo, l’amore, il rispetto reciproco e la solidarietà, si vive la vita e la gioia della convivenza come dono divino. Lo sforzo comune nel realizzare il canone ecclesiastico e il valore morale del digiuno mel contesto familiare fa emergere il carattere carismatico della vita ascetica e, più in generale, la certezza che tutte le cose vere, serie e giuste nella nostra vita, provengono dall’alto, che, al di là della nostra propria collaborazione e del nostro contributo, superano, alla fine, l’umanamente fattibile e i limiti umani. D’altra parte, la comunanza della vita, l’amore per gli altri disinteressato, il perdono non lasciano tempo al giustizialismo e all’autocompiacimento. Il nesso indissolubile del digiuno, della carità e della partecipazione alla vita parrocchiale e liturgica della Chiesa costituisce una espressione di questo spirito di “libertà comune” e di ascetismo eucaristico. Il vivere il “clima quaresimale” nella famiglia cristiana conduce alla profondità della verità della esperienza ecclesiastica e costituisce una culla e un punto di partenza di una testimonianza cristiana nella attuale società secolarizzata.
Pregate, fratelli e figli, affinché percorriamo tutti con zelo divino lo stadio della Santa e Grande Quaresima in digiuno e conversione, in preghiera e raccoglimento, pacificandoci in noi stessi e con gli altri, condividendo la vita, mostrandoci “vicini” a coloro che sono in necessità, in opere caritatevoli, perdonandoci reciprocamente, e glorificando in tutto il nome sopracceleste del Dio di misericordia, pregandolo di compiacersi che giungiamo con menti purificate alla Santa e Grande Settimana e che adoriamo in gioia e letizia la Sua splendente Resurrezione.
Santa e Grande Quaresima, 2024
Il Patriarca di Costantinopoli
Fervente intercessore per voi tutti
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Da leggersi nelle chiese durante la Domenica dei Latticini, il 17 marzo, subito dopo il Santo Vangelo.
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photo: Nicholas Papachristou